Cavalcata Milan,la Juve si rialza e Napoli e Udinese non si fanno male.
I Rossoneri vincono d'autorità anche a Parma.0-2

Il Milan continua la imperterrito a cavalcare verso il suo 19° titolo nazionale e sembra non volersi più fermare. Al Tardini i rossoneri si impongono per 2-0 sul Parma. Un grande Emanuelson, ormai entrato appieno negli schemi di Allegri, permette alla squadra ospite di portare a casa 3 punti fondamentali in ottica Scudetto.
L’olandese si procura il rigore trasformato da Ibrahimovic, che raggiunge quota 20 reti in campionato, in occasione del primo goal e fa tutto da solo appoggiando in rete per lo 0-2 al termine di una grande azione iniziata prima della metà campo. Il Parma non demerita affatto offrendo ai suoi tifosi una prestazione tutta corsa e grinta che però nulla può contro i campioni della squadra rossonera.
FORMAZIONI – Donadoni schiera la sua squadra con un 3-5-2 con Biabiany e Jonathan, preferito a Modesto, sugli esterni di centrocampo e con Floccari come unica punta supportata dal talentuoso Giovinco. Allegri deve rinunciare all’infortunato Abate e allo squalificato Mexes e reinventa la difesa con Bonera accanto a Thiago Silva, Antonini sulla sinistra, preferito a Mesbah, e Zambrotta sulla destra. Robinho, infortunato, viene sostituito dal giovane Faraone El Shaarawy.
PARTITA - La gara, almeno all’inizio, è piuttosto equilibrata con le due squadre in fase di studio. Il Parma pressa alto e cerca di limitare i rifornimenti all’attacco rossonero per impedire ad Ibrahimovic di segnare il suo ventesimo goal in campionato mentre il Milan, da par suo, cerca lo spiraglio giusto sfruttando le qualità tecniche dei suoi giocatori offensivi.
Ed è proprio il giocatore più rappresentativo dei rossoneri, ovvero Ibrahimovic, che, facendosi trovare pronto in area di rigore su un lungo lancio giunto dalle retrovie, serve un’ottima palla ad Emanuelson che al volo scarica di potenza verso la porta difesa da Mirante. La conclusione dell’olandese viene deviata dal braccio di Zaccardo: Banti non ha dubbi e fischia il rigore ammonendo il difensore di Donadoni. Lo svedese non sbaglia,spiazzando Mirante e il Milan è in vantaggio.
Da questo momento in poi la squadra di casa spinge in cerca del pareggio e gli ospiti controllano con calma pronti a colpire per il raddoppio. Il primo tempo si chiude con un goal divorato da Ibra che, trovandosi solo davanti a Mirante, si allunga troppo il pallone permettendo all’estremo difensore gialloblù di sventare la minaccia e con una traversa per il parma colpita da Thiago Silva nel tentativo di deviare una conclusione di Paletta verso la porta difesa da Abbiati.
Il secondo tempo è sulla stessa falsa riga del primo con il Parma che prova ad impensierire la retroguardia milanista e che nel suo momento di maggior spinta subisce il grande goal di Emanuelson che, di fatto, chiude la gara con 40 minuti di anticipo. L’olandese riceve palla nella sua trequarti e, dopo aver superato due difensori gialloblù, si presenta tutto solo davanti a Mirante, lo aggira in velocità e appoggia la palla in rete.Passiva la posizione di Ibrahimovic sullo scatto del centrocampista olandese.
Il resto è un susseguirsi di azioni da una parte e dall’altra ma le due difese reggono e chiudono bene sugli avanti avversari. Nei minuti di recupero da sottolineare una gran conclusione di Floccari da dentro l’area che si stampa sulla traversa ad Abbiati battuto.I Rossoneri restano con quattro punti di vantaggio sui diretti inseguitori.
Una buona Juve vince facile con una Fiorentina allo sbando.

Fiorentina-Juventus non è mai una sfida come le altre, soprattutto se una delle due squadre lotta per la retrocessione e l’altra per lo scudetto. Tre punti sul tavolo fondamentali che entrambe le squadre non vorrebbero lasciarsi scappare.
FORMAZIONI - Antonio Conte recupera Bonucci tra i titolari e Chiellini, che però siede solamente in panchina. Matri vince il ballottaggio con Borriello e viene supportato da Vucinic e Pepe in attacco. Nella Fiorentina non ce la fanno a recuperare Jovetic e Behrami, che vengono sostituiti da Cerci ed Olivera. In difesa Delio Rossi recupera Nastasic dopo la squalifica e lascia in panchina il capitano Gamberini.
PARTITA - Ritmi subito veloci, con la Fiorentina che scende in campo molto aggressiva. A sfiorare il goal, però, sono gli ospiti che al 6’ colpiscono un palo grazie ad una bella invenzione di Vucinic, sulla ribattuta Matri sbaglia il tap-in. Due minuti dopo per i viola ci prova Lazzari, che da fuori non trova la porta. Vucinic sembra essere in gran forma ed al 15’ porta in vantaggio la Juventus con un gran destro da fuori che trafigge un Boruc immobile. Al 20’ Cerci scalcia a palla lontana De Ceglie e l’arbitro lo caccia dal campo. Gara in discesa per la Juventus, che al 28’ trova il raddoppio con Vidal che ribadisce in rete dopo una respinta corta di Boruc su conclusione dello stesso centrocampista cileno. La Fiorentina in campo praticamente non c’è e gli uomini di Conte si limitano al possesso palla affondando di rado. Vucinic è tra i più attivi ed al 41’ calcia, dopo una buona azione personale, ma non trova la porta, seppur di poco. Il primo tempo finisce dopo un minuto di recupero sul punteggio di 2-0 per gli ospiti.
Ad inizio ripresa Natali avrebbe l’occasione giusta per riaprire la gara, sugli sviluppi di un calcio piazzato, la sua conclusione aerea però termina alta. Al 52’ sponda di Matri per Vucinic che calcia fuori di un soffio. Poco dopo arriva il terzo goal della Juventus, con un pimpante Vucinic che serve un assist d’oro all’accorrente Marchisio che di testa non può sbagliare. I viola cercano un minimo di reazione e sfiorano il goal con un gran tiro di Lazzari che, al 61’, si stampa però sul palo. Lo stadio intanto inizia già a svuotarsi, mentre la Juventus gioca sul velluto e trova il quarto goal con Pirlo, che con un guizzo da attaccante vero si presenta in area e batte Boruc. I bianconeri non si accontentano e trovano anche la quinta rete con il neo-entrato Padoin che da due passi non può sbagliare. Da qui in poi non c’è più partita, gli ospiti mantengono agevolmente il possesso palla per far passare il tempo mentre i viola pensano già alla contestazione che li attenderà all’uscita dagli spogliatoi. Finisce con la goleada bianconera e i fischi annunciati del Franchi verso i proprio giocatori.Dopo i numerosi pareggi la Juve trova una vittoria che almeno non l'obbliga ad abbandonare da subito i sogni di vetta.La Fiorentina vista stasera invece rischia davvero la B di questo passo.La cura-Rossi sembra essere controproducente.
Al Friuli nessuno ne approfitta e finisce 2-2

Al Friuli, finisce 2-2 l’appassionante posticipo domenicale della 28/a giornata tra Udinese e Napoli. Il risultato finale, frutto soprattutto di una ripresa ricca di episodi (contestati dai bianconeri) ed emozioni, va però stretto ai padroni di casa che si portano sul 2-0 grazie a Pinzi e Di Natale ma si fanno poi rimontare da una doppietta di Cavani dopo essere rimasti in 10 per l’espulsione di Fabbrini.
Per l'uruguaiano anche un calcio di rigore fallito. Il punto per parte rinvia il sorpasso sulla Lazio (ora a +1) ma tiene in gioco entrambe le squadre nella corsa al terzo posto.
FORMAZIONI – Privo dell’intera catena di destra (Benatia, Basta e Isla), Guidolin è costretto a modificare molto del normale assetto dell’Udinese. Coda compone il terzetto arretrato assieme a Danilo e Domizzi, mentre l’argentino Pereyra compie il suo debutto da titolare sulla destra del centrocampo a cinque. Pinzi, Pazienza e Asamoah occupano la zona centrale, Pasquale vince il ballottaggio con Armero sulla sinistra. Davanti c’è Fabbrini e non Floro Flores a completare il 3-5-1-1 in appoggio a Di Natale.
Dopo le fatiche col Chelsea, anche Mazzarri cambia qualcosa nell’undici titolare del Napoli. Lasciati a casa Maggio e Lavezzi (non al meglio), in difesa il tecnico toscano sceglie Britos al posto di Aronica mentre a centrocampo Zuniga agisce sulla destra con Dossena nuovamente titolare a sinistra. In attacco le novità più interessanti del consueto 3-4-2-1: Hamsik parte in panchina, sono Dzemaili e Pandev ad agire alle spalle di Cavani.
PARTITA – Partita molto equilibrata con il Napoli, che trova subito la posizione giusta con Dzemaili e Pandev sulla trequarti. Gli ospiti tentano di offendere per primi approfittando delle tante assenze dell'Udinese e si rendono pericolosi già all’11’ con una ripartenza targata Gargano-Cavani, ma quest’ultimo sciupa tutto con un sinistro largo. Al 27’ ancora azzurri in avanti con la punizione di Dzemaili che termina però di poco a lato alla sinistra di Handanovic.
Passano altri 60 secondi e per il Napoli arriva la doccia fredda: Di Natale allarga sulla destra per Fabbrini, palla in mezzo e tocco vincente di Pinzi per l’1-0. La risposta dei campani si materializza nel destro di Gargano che però non impegna il portiere avversario.
La ripresa si apre con la seconda, letale accelerazione dei padroni di casa che al 7’ trovano il raddoppio con Di Natale: cross dalla sinistra di Pasquale, Pinzi centra il palo di testa ma il capitano friulano è pronto a ribadire in rete col destro. Tre minuti dopo azione in fotocopia dell’Udinese, ma stavolta Pinzi arriva di un soffio in ritardo sul perfetto assist di un ottimo Pasquale.Il Napoli sembra ancora non essersi ripreso dall' psicodramma londinese.
Al 15’ però l'arbitro da una grossa mano agli azzurri espellendo per doppio giallo Fabbrini,sia la prima ma soprattutto la seconda ammonizione sembrano davvero eccessive,visto falli simili non puniti allo stesso modo.Si rianimano le speranze del Napoli che passa al 4-3-3 con il "misterioso" Vargas al posto di Britos. Gli ospiti hanno l’occasione giusta per riaprire il match al 29’,fallo di mani in area di Domizzi (anche se sbilanciato alle spalle da P.Cannavaro) ma Cavani fallisce malamente il suo terzo rigore su cinque (pessimo il suo destro centrale) calciando addosso ad Handanovic.
Il centravanti uruguayano, però, si riscatta nel finale: al 36’ batte la punizione del 2-1, un tiro non irresistibile ma che Handanovic non vede partire poi impatta 4’ dopo con un sinistro che batte il portire udinese,ancora non impeccabile facendosi sfilare la palla fra le gambe sul primo palo. Nel finale, la squadra di Mazzarri sfiora anche il vantaggio , ma il portiere sloveno risponde alla grande sul destro di Zuniga,ma sarebbe stato ingiusto per la squadra di Guidolin che prima dell'espulsione esagerata di Fabbrini aveva facilmente controllato un Napoli ancora convalescente dalla coppa.