Champions League:Psico-dramma Napoli.L'Inter è davvero vuota.

15.03.2012 13:00

Champions League:Psico-dramma Napoli.L'Inter è davvero vuota.

15.03.2012 11:48

La classe del Chelsea schiaccia un piccolo Napoli.4-1

E' successo ciò che si paventava da sempre.In Champions League conta la classe,la tecnica e l'esperienza.Cuore,grinta e sudore non bastano per niente se poi si palesano anche chiari limiti di personalità ed ingenuità negli elementi che troppo superficialmente dalla critica "appecoronata" sono definiti cardini di una squadra,le conseguenze sono quelle che si sono evidenziate ieri sera a Londra nel ritorno degli ottavi di finale tra Chelsea e Napoli.

Il Napoli dopo l'Inter si giocava il passaggio ai quarti di Champions League.L'avversario era il Chelsea.All'andata un'insperata vittoria per ben 3-1 aveva fatto sognare i tifosi napoletani.La squadra inglese però,non solo era priva di molti elementi chiave o in cattive condizioni (tipo Drogba tornato soli due giorni prima dalla Coppa d'Africa con il fuso da smaltire)ma era una squadra che aveva ormai rifiutato i dettami tattici del finto-santone Villas Boas e sembrava giocare proprio contro il suo allenatore.Affidando la panchina al secondo,l'italianissimo Di Matteo vecchia gloria della Lazio,il Chelsea si è notevolmente ripreso sia in Premier League che ieri in Coppa.

LA PARTITA Mazzarri schiera la solita formazione,con gli stessi uomini che tirano la carretta da agosto.Classico 3-5-2 sperando che il buon momento di forma faccia il resto.Di Matteo invece abbandona il 4-3-3 del santone portoghese suo predecessore optando per un rombo di centrocampo dando così maggiore solidità ed equilibrio alla difesa.Ma la differenza la fanno Terry,tornato titolare in difesa,Essien e Lampard,tornati titolari a centrocampo e un Drogba finalmente in condizione accettabile.Tutti giocatori assenti all'andata (tranne l'ivoriano).Gli inglesi come da copione partono forte,ma sembrano una volta davanti alla porta avere poche idee.IlNapoli tiene e anzi per circa venti minuti risponde bene,con pressing e velocità,sfiorando anche la rete con un tiro mezzo deviato di Hamsik che quasi beffa Cech e con un tiro ravvicinato di Lavezzi che però chiude gli occhi e calcia addosso al portiere avversario.Cavani sembra in una delle sue frequenti serate in cui non la becca mai anzi sembra più utile in difesa che in attacco.Hamsik si impegna ma è accerchiato dai centrocampisti avversari,Lavezzi fa il suo solito gioco un pò naif,ciondola in ogni zona,corre,prova dribbling spesso velleitari e perde ovviamente lucidità in zona gol. Per un pò la difesa anche se in affanno tiene,poi Cole calibra un cross liftato in area,Aronica viene bruciato sull'anticipo da Drogba che di testa insacca.1-0 Chelsea.Finisce il primo tempo.Nel secondo dopo pochi minuti,su angolo di Lampard tutto il Napoli osserva immobile Terry partire dalla difesa,alzarsi e di testa insaccare il secondo gol.2-0 Chelsea,sconfitta di andata già recuperata.Tutto troppo facile.Il Napoli però ha un piccolo sussulto,e per una decina di minuti pressa meglio e su una ribattuta di testa,con Inler trova un angolo insperato e accorcia le distanze.2-1 che ora qualificherebbe gli azzurri.Incredibilmente però,Mazzarri non catechizza i suoi,non li invita ad insistere per per cercare un altro goal,ma come sempre nei big match il Napoli si schiaccia bassissimo davanti alla propria porta,e usa come unica tecnica di attacco il contropiede puro.Ma in attacco,a parte un buon Hamsik,sembrano davvero inguardabili.Di fatto il Chelsea,insiste usando molto il lancio lungo per la torre Drogba e trova un netto calcio di rigore per fallo di mano in area di Dossena entrato per un infortunato Maggio.Batte Lampard come un'esecuzione,3-1 Chelsea.Pari totale e si va ai supplementari.Per Chelsea c'è anche il redivivo Torres.Fisicamente il Napoli tiene,ma la paura dell'eliminazione,il deficit di tecnica e personalità rispetto agli inglesi è evidente e attanaglia la mente.Infatti gli azzurri sembrano quasi inermi,attendere il colpo del k.o.che infatti arriva puntuale,Drogba lavora da campione una palla sulla fascia,mette in mezzo dove una difesa inguardabile assiste mentre Ivanovic,solo nel vero senso della parola,lancia una sassata in rete.4-1 Chelsea.Gli inglesi ora sono qualificati.L'ultimo tempo supplementare sembra un requiem,il Napoli accusa il colpo e infatti non produce alcuna reazione,quasi si spegne nel dramma.Essere eliminati dopo un 3-1 all'andata e perdere 4-1 al ritorno non è da molti.Nel finale il Chelsea anestetizza il match,qualche perdita di tempo che ci stà nel calcio e poi FINE.Il sogno si spegne.Chelsea ai quarti,nella crème del calcio europeo,dove l'Italia mantiene solo il Milan.Il Napoli deve svegliarsi dall'incubo e pensare a un campionato dove finisse ora andrebbe dritto filato in Europa League.

 

Inter ora il ciclo è finito davvero.

E’ andata male. Il risultato dell’andata è stato troppo penalizzante per l'Inter che, pur avendo vinto per 2-1, non ce l’hanno fatta ad accedere ai quarti di finale di Champions League, mentre è il Marsiglia ad entrare fra le prime otto squadre d'Europa. La sveglia per i nerazzurri è arrivata troppo tardi, la sfortuna e Mandanda hanno fatto il resto. E dire che le occasioni più ghiotte sono arrivate nel primo tempo. Peccato.
FORMAZIONI - Ranieri, sulla scia del successo ai danni del Chievo di qualche giorno fa, conferma il modulo che prevede le due punte supportate da Sneijder. Milito viene affiancato da Forlan che, come nelle previsioni, vince ancora una volta il ballottaggio con Pazzini. A centrocampo le chiavi della regia vengono date a Poli, con escluso eccellente, per la seconda volta consecutiva, il Cuchu Cambiasso. Accanto all’ex sampdoriano giostrano Stankovic e Javier Zanetti. L’Olympique recupera qualche uomo chiave assente nella gara di andata. Rientrano Mbia, che assieme ad Alou Diarra, comporrà da diga in mezzo al campo e Remy  come terminale offensivo.
PARTITA - Sin dai primi momenti del match i nerazzurri dimostrano voglia di attaccare, provando il gioco in profondità su Milito. Forse si aspettano un Marsiglia rinunciatario e pronto a puntare tutto sul contropiede, ma i francesi danno l’impressione di volersela giocare a viso aperto. Attorno al 4’ sono proprio i transalpini a costruire una buona trama di gioco, con Remy che, lanciato da Ayew, si inserisce tra Lucio e Samuel e prova a metterla in mezzo. E’ provvidenziale l’intervento a chiudere di Nagatomo. Subito dopo sono i nerazzurri a creare due clamorose palle gol, entrambe provenienti dalla fascia destra. La prima è frutto, al 7’, di una bellissima azione con Zanetti che, smarcato benissimo da Forlan, crossa in mezzo un pallone che dopo un tocco di Diawara arriva a Sneijder. L’olandese, in posizione centrale, davanti la porta, calcia a botta sicura ma Mandanda si oppone prodigiosamente. Non passano nemmeno tre minuti, che nuovamente i nerazzurri vanno vicini al gol che sbloccherebbe il risultato e sarebbe di vitale importanza per il prosieguo della partita. Bel taglio di Stankovic per Sneijder che, sempre dalla destra, fa partire un cross tagliato per Milito che colpisce di petto. La risposta di Mandanda ha del miracoloso.Il Marsiglia fa ottimo pressing sulla linea mediana del campo, con Mbia e Diarra che rendono difficilissimo il lavoro di Stankovic e Poli. Ma è sulla fascia sinistra, dove opera Nagatomo, che l’Inter soffre di più. Grazie all’asse Azpilicueta - Amalfitano, costantemente aiutati da Valbuena, l’ Olympique crea spesso superiorità numerica ed è da lì che vengono messi in mezzo ottimi palloni, non sfruttati però dagli avanti francesi. La partita è molto intensa ma di palle gol pericolose non se ne creano più, tolti due colpi di testa, uno per parte. Prima è Remy a provare a bucare di testa Julio Cesar ma la conclusione và fuori, e dopo, al 45’, Maicon mette dentro un bel cross per Forlan che esegue una buona torsione ma di testa manda fuori. Il primo tempo si conclude con l’impressione che l’Inter stia disputando una partita di discreta volontà. Le due occasioni più nitide sono state per i nerazzurri, ma per passare il turno ci vuole ben altro. Ci vuole soprattutto un altro Sneijder.
I primi minuti della ripresa vedono l’Inter molto confusa, vengono sbagliati molti passaggi, ed al 47’ Remy mette una palla radente in mezzo, che viene fatta passare pericolosamente per tutta l’area di rigore. Per fortuna dei nerazzurri Ayew non ci crede. L’Inter ha una buona occasione sugli sviluppi di un calcio d’angolo al 53’ ma Sneijder, solissimo, la sfrutta molto male. L’Inter dovrebbe provare qualche soluzione alternativa, Sneijder non riesce a tirare fuori dal cilindro alcuna magia e il perché lo si capisce anche quando, dieci minuti dopo l’inizio della ripresa, chiede il cambio. E’ qui che Ranieri opta per un cambio di modulo. Si torna all’amato 4-4-2 con Pazzini che sostituisce un volenteroso ma evanescente Forlan, e Obi che subentra all’olandese, andandosi a posizionare sull’out sinistro del campo. Le modifiche tattiche nei primissimi minuti non paiono essere di grande aiuto, ma presto si vedono i risultati.
I ritmi si alzano, anche se di conclusioni pericolose nemmeno l’ombra. E’ Pazzini a dare una grossa mano ai suoi, fa salire spesso la squadra e si procura numerosi calci d’angolo. Ed è proprio sugli sviluppi di uno di questi che Milito, al 75’, dopo un batti e ribatti nei pressi della porta avversaria, mette dentro il tap in che riesce a bucare finalmente la porta di Mandanda. Serve un altro gol per passare il turno e soprattutto è necessario non subirne. L’Inter prende coraggio, l’intensità sale e si sveglia pure Maicon, che per tutta la partita pare sonnecchiare.Il Marsiglia pare oramai pensare solo a difendersi e sembra temere il peggio, quando ecco presentarsi la beffa per i tifosi nerazzurri. Brandao, fatto entrare negli ultimi minuti da Deschamps per far salire la squadra, su un lungo lancio di Mandanda, si libera, aiutandosi con un braccio, di Lucio, elude il controllo di Samuel e sigla il gol del pareggio. Siamo al 92’ ed è il gol che taglia le gambe all’Inter. Il piatto si fa ancora più amaro quando Pazzini si procura e realizza, al 96’, un calcio di rigore che costa anche l’espulsione a Mandanda. Subito dopo, sul 2 a 1, Proença fischia la fine e svaniscono così i sogni europei dei nerazzurri.
C'è solo il Milan in Champions per l'Italia.