Il Milan cede il passo.Scudetto alla Juve.Crollo Napoli e addio gloria.

07.05.2012 11:00

Milan,Derby perso e addio Scudetto.

L’Inter si aggiudica il derby della Madonnina contro il Milan per la seconda volta quest’anno, e mantiene vive le speranze di arrivare al terzo posto, valido per la qualificazione ai preliminari di Champions League. Il risultato, paradossalmente, regala lo scudetto anticipato agli acerrimi rivali della Juventus, vittoriosi a Trieste contro il Cagliari.
A San Siro si è assistito ad uno dei derby più spettacolari degli ultimi anni. Due volte è stato ribaltato il risultato, davvero bellissimi i goal di Ibrahimovic e Maicon. Il Milan ha ancora sofferto un notevole calo fisico, anche se dopo un primo tempo ad appannaggio dei nerazzurri, c’è stata una reazione d’orgoglio della squadra di Allegri, che era addirittura riuscita a portarsi in vantaggio. Numerosissimi gli episodi da moviola, ma alla fine il risultato non si può discutere: l’Inter ha portato a casa la vittoria nel derby. Finisce 4-2, tra i festeggiamenti del pubblico interista e la disperazione di quello milanista, che può comunque dirsi orgoglioso della stagione travagliata dei propri beniamini.
FORMAZIONI - Nell’Inter assente Stankovic, dunque spazio a Guarìn. Centrocampo a quattro per la squadra di Stramaccioni, con Zanetti e Alvarez esterni, mentre Sneijder agisce da trequartista alle spalle di Milito. Col capitano schierato sulla mediana, Nagatomo gioca da esterno sinistro difensivo. Qualche problema nel reparto arretrato per Allegri, vista la prolungata assenza di Thiago Silva. Yepes vince il ballottaggio con Mexes e fa coppia con Nesta, mentre Bonera viene dirottato nell’inedito ruolo di terzino sinistro. In attacco, Robinho preferito a Cassano al fianco di Ibrahimovic, con Boateng trequartista. Muntari, ex di turno, parte titolare.
PARTITA - Dopo la fase di studio iniziale, la partita si trasforma subito in un turbinio di emozioni. Già al 10’ minuto il Milan va vicinissimo al vantaggio: servito splendidamente da Robinho, Ibrahimovic manca il goal mandando il pallone di pochissimo alto a pochi passi da Julio Cesar. E per la più beffarda delle leggi del calcio, tre minuti dopo l’Inter si porta sull’1-0 con Milito, proprio come all’andata. La difesa rossonera si addormenta sul calcio di punizione battuto da Sneijder, Samuel tenta lo stop in area di rigore e finisce per servire Milito, che da pochi passi non può davvero sbagliare. È il 13’ minuto, e l’Inter è già in vantaggio. Poco dopo ci prova Guarìn con un potente destro a giro da fuori area, la palla finisce a lato non di molto. Pochi minuti dopo ancora Inter: Sneijder impegna severamente Abbiati dalla distanza, inutile il successivo tiro in rete di Lucio, colto in posizione di fuorigioco, sulla respinta dell’estremo difensore rossonero.Il Milan fa molta fatica a reagire ad un Inter messa molto bene in campo, e per Allegri piove sul bagnato: il tecnico rossonero è costretto a sostituire l’infortunato Bonera col giovane e ottimo De Sciglio. Alla mezz’ora, da calcio d’angolo Cambiasso colpisce molto bene di testa, ma si vede la palla respinta da un miracolo di Abbiati. Da segnalare le proteste vibranti dei nerazzurri: la palla però non ha interamente  varcato la linea di porta. Subito dopo, ancora uno strepitoso Abbiati respinge un tiro ravvicinato di Sneijder. Nell’occasione, l’estremo difensore rossonero accusa un problema muscolare ed è costretto ad abbandonare il terreno di gioco. Al suo posto entra Amelia, il Milan perde ancora un pezzo per infortunio. Sul capovolgimento di fronte, i rossoneri vanno vicino al pareggio ancora con Ibrahimovic, ma stavolta è Julio Cesar a respingere abilmente il tiro dell’attaccante avversario.
Al 42’, Rizzoli concede un rigore per un intervento sul pallone di Julio Cesar in uscita su Boateng,sanzione fiscale ma che può starci. Protestano con vigore i nerazzurri, ma Ibrahimovic, seppur provocato al momento dell’esecuzione dal portiere nerazzurro, trasforma con grande freddezza il penalty. È il gol del pareggio del Milan. Dopo il rigore, l’Inter perde la testa e la partita s’infiamma con una serie di interventi molto duri da parte dei calciatori nerazzurri,tra cui un falo assassino di Samuel su Robinho.Si chiude sull’1-1 un primo tempo ricchissimo di emozioni, tra clamorosi episodi da moviola, goal e reti fallite.
In apertura di secondo tempo, il Milan si porta in vantaggio grazie ad una straordinaria giocata di Ibrahimovic. Approfittando di un velo di Boateng, l’asso svedese si gira benissimo in mezzo a Lucio e Samuel, eludendone con grande abilità l’intervento.Un gol straordinario che fa 28 centri in 30 gare,una quota monstre per lo svedese,mai raggiunta prima. Risponde al 49’ minuto l’Inter, con un incredibile tiro al volo da centrocampo di Sneijder. Una conclusione veramente spettacolare che mette in difficoltà Amelia. È il preludio al goal del pareggio: Milito, messo giù in area da un ingenuo e leggero intervento di Abate, si procura e trasforma un calcio di rigore. La partita si gioca a ritmi altissimi ed è spettacolare grazie ai continui capovolgimenti di fronte. Al 53’ minuto, occasionissima Milan: Muntari, ostacolato da Cambiasso, non riesce a correggere in rete da pochi passi un colpo di testa di Ibrahimovic. Al 70’ una bella conclusione di Abate con il sinistro costringe Julio Cesar alla deviazione in calcio d’angolo.
Al 77’ Rizzoli concede il secondo calcio di rigore all’Inter, il terzo della gara, per una respinta di mano da parte di Nesta dopo un colpo di testa di Pazzini.Il braccio è largo ma davvero ravvicinatissimo,rigore anche qui,fiscale.Milito trasforma il tiro dal dischetto, realizzando la tripletta personale e diventando l’assoluto mattatore della serata. L’Inter torna in vantaggio. A 3 minuti dalla fine, Maicon trova uno straordinario goal dalla distanza che si infila sotto l’incrocio dei pali alla destra dell’immobile Amelia e che spegne le residue speranze dei rossoneri. Finisce 4-2, il Milan perde il derby e le speranze tricolori, l’Inter rimane in corsa per il terzo posto,anche se forse è solo un miraggio.

Grazie all'Inter per la Juve è festa Scudetto.

La Juventus riparte dopo il mezzo passo falso contro il Lecce e chiude i conti. A Trieste batte il Cagliari per 2 a 0 e si aggiudica il ventottesimo (o trentesimo?) scudetto, meritato per sacrificio, determinazione e continuità . Il Cagliari ci prova ma questa sera le motivazioni degli uomini di Conte (vero uomo scudetto) sono troppo forti: Vucinic ed un autogol di Canini mettono la parola fine a questo campionato, che si tinge di bianconero.
FORMAZIONI – Conte sceglie Pepe (che rientra dopo l’infortunio alla caviglia) e Matri (in coppia con il confermatissimo Vucinic), ma il modulo non è il preventivabile 4-3-3, al contrario, un 3-5-2 atipico e molto offensivo, con Pepe largo a sinistra e Lichsteiner a destra. Per il resto, gli interpreti sono i soliti, Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa e Vidal, Pirlo e Marchisio a centrocampo. Cagliari spregiudicato con il tridente formato da Thiago Ribeiro, Pinilla e Ibarbo; dietro di loro Naingollan, Conti ed Ekdal; in difesa, oltre ad Agazzi tra i pali, giocano Astori, Ariaudo, Pisano e Canini.
PARTITA – Partita subito intensa e maschia con parecchi falli da una parte e dall’altra. Bastano, però, 6 minuti a Mirko Vucinic per trovare il goal del vantaggio su lancio di Bonucci. La posizione è probabilmente in fuorigioco, difficilissima da valutare. Da qui in poi, più Juve che Cagliari, con i bianconeri che fanno possesso palla e si rendono pericolosi per tre volte con Pepe. Al 17’ brutto fallo di Nainggolan su Lichsteiner che rimane a terra, curato dai medici. Poco dopo, scontro terribile tra il giocatore svizzero e Pinilla che saltando di testa impattano molto duramente. Ha la peggio l’esterno juventino che questa volta non può rientrare ed esce in barella (sostituito da Caceres). Verrà portato all’ospedale per accertamenti. Altro brutto fallo di Nainggolan, questa volta su Vidal, ma l’arbitro non se la sente di estrarre il secondo giallo. Cagliari pericoloso unicamente con Pinilla: l’attaccante cileno prende palla e calcia da distanza siderale, il destro, molto potente, si spegne a fil di palo.
Nessun cambio nell’intervallo. Juve inizialmente un po’ contratta, si sente la tensione per un secondo tempo di fondamentale importanza. Brutto fallo di Chiellini (ammonito) su Pisano, a testimonianza di una partita nervosa e piena di tensione. Entra Cossu e viene ammonito per simulazione: appena toccato da Chiellini crolla a terra. Il Cagliari ci prova con un tiro di Cossu a lato, ma ecco arrivare la svolta della gara con l’autogol di Canini, che per anticipare Borriello (entrato per Matri) sul cross di Caceres, tocca la palla e scavalca un incolpevole Agazzi (grande parata precedentemente su Vucinic). Il resto lo fanno i boati dello stadio ai goal dell’Inter, la Juve può festeggiare.

 

Napoli:Il sogno Champions svanisce all'improvviso.

Il Dall’Ara è vestito d’azzurro ma il Napoli ne esce sconfitto malamente. Diamanti e Rubin mettono la firma sulla vittoria che allontana forse definitivamente il club di De Laurentis dal sogno Champions. Porta stregata per Cavani che tra traverse e goal mancati conta più di quattro occasioni nette. Commozione per l’addio di Marco Di Vaio ai colori rossoblu. Rissa nel finale che costa l’espulsione a Dzemaili e Morleo.
FORMAZIONI – Napoli conferma la formazione della vigilia con l’ex Britos, in avanti Pandev, Hamsik e Cavani. Indisponibili Campagnaro e Donadel. Fernandez fuori per squalifica. Nel Bologna ancora Agliardi in porta. Raggi fuori per scelta tecnica dentro Loria. In avanti Di Vaio fa coppia con Acquafresca vista la squalifica di Ramirez.
PARTITA – Diecimila supporter napoletani  danno del filo da torcere alla Bulgarelli al Dall’Ara la presenza dei supporters però da sola non basta,ovvio. Il Bologna non ha nulla da chiedere a questo match se non onorare il proprio capitano nella sua ultima partita in rossoblu. Il Napoli invece vuole consolidare il terzo posto e assicurarsi i preliminari di Champions. Nonostante il divario motivazionale, il Bologna non presta il fianco. Clamorosa traversa di Cannavaro al 7’ che fa sussultare la curva San Luca. Buon fraseggio tra Cavani e Pandev con il macedone però non molto svelto nel seguire l’iniziativa del compagno.
Nel miglior momento degli azzurri la beffa: il vantaggio del Bologna con Diamanti al 17’. Morleo sulla fascia crossa per Acquafresca che fa il velo per Diamanti che la mette nell’angolo alla sinistra di De Sanctis. Paradossalmente il Napoli sfiora il pareggio grazie ad un intervento autolesionista di Cherubin che di testa rischia tantissimo nella propria porta. Porta di Agliardi stregata per gli attaccanti azzurri: al 27’ ancora una traversa stavolta colpita da Cavani che poi si dispera in area.Dal tabellone arrivano pessime notizie da Udine e il Napoli prova ad aumentare il ritmo e  il pressing. Passano dieci minuti e Cavani vede ancora una volta la palla rotolare a lato della porta. Agliardi gli si oppone dopo un giro di lancette e la frustrazione dell’attaccante azzurro è palpabile. Esce Perez per infortunio muscolare, prima di uscire va ad abbracciare l’amico fraterno Di Vaio. In campo Taider. Il Napoli chiude il primo tempo in avanti con Gargano che manda alto.Ripresa senza cambi. Gli uomini di Mazzarri impostano subito la velocità al massimo. Il Bologna controlla il risultato e rischia un po’ nelle ripartenze. Al 54’ Mazzarri mette nella mischia Lavezzi,ennesima panchina poichè forse in odor di cessione,al posto di Maggio. Pioli sostituisce Acquafresca con Rubin. Lavezzi tocca la sua prima palla con una punizione che va di poco a lato. Altra sostituzione nelle fila del Napoli: esce Britos ed entra Dossena. Diamanti pecca di egoismo e ci prova dalla distanza con risultati pessimi. Al 64’ colpo fatale per il Napoli: Di Vaio imbecca alla perfezione Rubin che con un bel sinistro a giro la mette alta sotto la traversa dove De Sanctis non può arrivarci. Primo goal in Serie A per il difensore rossoblu.Esce Inler ed entra Dzemaili. Agliardi letteralmente vola su un tiro di Hamsik che si rivela poi una sorta di cross per Zuniga che calcia malissimo. Disperazione anche per Di Vaio quando al 72’ colpisce il palo dopo essersi liberato di tutta la difesa partenopea ma vede sfumare davanti agli occhi la possibilità di portare sul 3-0 il risultato e di salutare il suo pubblico nella maniera migliore.  Esce Diamanti ed entra Belfodil. Porta stregata anche per Di Vaio che all’82’ manca ancora l’appuntamento con il goal per pochi centimetri in due occasioni.Il Bologna legittima la vittoria.Il Napoli sembra scomparso dal campo,troppa la delusione per le due reti incassate. Tensione nei minuti finali con rissa che costa l’espulsione a Dzemaili e Morleo. Dopo il triplice fischio, ancora festeggiamenti a centrocampo per Marco Di Vaio.
Mentre il Napoli fila via negli spogliatoi,la squadra nelsecondo tempo ha dato l'idea di sfaldarsi dinanzi alle difficoltà.Il sogno di un Napoli in Champions sembra già finito.