IL TEMPO CHE VORREI dI Fabio Volo

09.10.2011 11:54

Quando rivorremmo indietro ogni istante vissuto.

 

Il nuovo libro di Fabio Volo è anche il più sentito, il più vero, e la forza di questa sincerità viene fuori in ogni pagina. Ci si ritrova spesso a ridere in momenti di travolgente ironia. Ma soprattutto ci si ritrova emozionati, magari commossi, e stupiti di quanto la vita de protagonista assomigli a quella di ciascuno di noi.Come urlava Janis Joplin...cambierei tutti i miei domani per un solo ieri...il tempo che vorrei...,il tempo che vorrebbe indietro Lorenzo,giovane ragazzo di provincia che riesce a farsi strada attraverso il lavoro di pubblicitario abbandonando il suo aiuto al bar del padre,praticamente sull'orlo del fallimento...il tempo che vorrebbe indietro per amare e farsi amare con piu' consapevolezza dalla donna che ormai lo ha lasciato perche' vedeva in lui queste "incapacita'",un uomo che non ha nemmeno avuto il coraggio di trattenerla quando se ne e' andata ...Una scrittura scorrevolissima e semplice,si legge davvero in un soffio,commovente e toccante anche nelle descrizioni dei piccoli gesti quotidiani,l'incapacita' di comunicare da parte sua e da parte del padre nel quale alla fine si rivede come in uno specchio,le attenzioni e i comportamenti dei genitori fanno davvero venire le lacrime agli occhi,gente semplice,umile,piena di dignita'...quelle persone che accettano una tazza di caffe' se solo la stai gia' facendo per te,persone che per "riguardo" non chiedono di saldare i conti ai loro debitorii.Toccante quando Lorenzo e il padre aspettano insieme l'esito degli esami...per la prima volta dopo anni riescono a toccarsi...triste il finale della sua storia con lei....anche se probabilmente si ameranno per sempre...ma ormai non si puo' piu' tornare indietro:ama intensamente ogni giorno come se fosse l'ultimo.

Di questo parla il nuovo libro di Fabio Volo "Il tempo che vorrei" , forse il più bello dell’autore di "Esco a fare due passi"; di questo parla Volo con la sua capacità di descrivere la quotidianità di un pensiero, di un fatto, che sia divertente o doloroso, talmente bene che, nei suoi personaggi, il lettore rivede un po’ di sé. Questo romanzo è come se fosse diviso in due parti: c’è il tempo che Lorenzo vorrebbe, legato al rapporto col padre, un tempo che forse riavrà e che sa di miracolo; e c’è un tempo che Lorenzo rivorrebbe, quello con Lei, raccontato in pagine piene di "mancanza", piene di un amore che il personaggio non sa chiamare per nome. Volo accarezza delicatamente mille tematiche: quella della povertà e del peso di vederla riflessa negli occhi di ti guarda; quella di un rapporto padre-figlio logorato dal non saper dire "ti voglio bene", dal silenzio di chi non sa dire "ti ho scelto anche io"; quella dell’amicizia, vera e profonda che c’è sia per una risata che per una lacrima; quella di una paternità a cui non si è pronti perché per diventare genitori i rancori da figli devono essere cancellati; quella di un amore lasciato andare via tanto in fretta da sentirne ovunque l’odore, il richiamo. E poi, co-protagonista di questo romanzo è senza dubbio il tempo che toglie, che dà, che sfugge, che non basta, che sembra vuoto, che è ingestibile, che vorremmo e che rivorremmo. Anche noi. Ogni giorno.

 

                                                                     VOTO  7