La troppa protezione soffoca la democrazia.Scritto da:Nicola Giordano

17.01.2012 09:56

Democrazia:quando la paura di perderla la uccide.

Tra i politici moderati del Pd, Pdl e Terzo Polo si fa largo l'idea che affidare un secondo mandato alla Presidenza a Napolitano potrebbe rivelarsi un'idea saggia, anzi necessaria. Al clima pacifico tra i centristi di destra, sinistra e centro ha contribuito il mancato arresto di Cosentino, nonché la decisione della Corte Costituzionale sul referendum elettorale.
E se Napolitano sottolinea che “ai partiti e al Parlamento spetta assumere il compito di proporre e adottare modifiche della vigente legge elettorale...”, ai moderati non dispiacerebbe un secondo mandato a Napolitano che possa convivere con un secondo governo Monti (questa volta più politico) che decolli dopo il 2013.
Continuità che permetterebbe a Pd, Pdl e Terzo Polo d'amalgamarsi e raggiungere accordi di reciproca alternanza in questo caso qualcuno sottolineerebbe “sempre col Terzo Polo al governo, ora con la destra ed ora con la sinistra”. Progetto che predomina nella visione di Casini, Buttiglione, Fini e Rutelli: un neodemocristianesimo, revisionato e corretto, gradito a moderati e poteri forti.
Ma questo progetto già battezzato di “lunga stabilità politica” rompe le uova nel paniere di Lega e Italia dei valori. E Di Pietro ribatte: “Mobiliteremo le piazze, per opporci al regime dentro e fuori le aule parlamentari. Questo Parlamento non ha più nulla da dire e bisogna andare al più presto a elezioni con una proposta alternativa”.
“Con questa emergenza democratica, o il Parlamento mette al primo posto la legge elettorale, o si vada al più presto alle elezioni - insiste il leader Idv (Di Pietro) -. Così gli elettori potranno mandare a casa chi è complice della criminalità”. Una frase forse pesante, ma dettata dalla rabbia.
Anche perché Lega ed Idv poco sopportano che una paludata maggioranza trasversale plaudirebbe ad bis sia di Napolitano che di Monti. Ed in questo progetto politico Di Pietro ravvisa una sorta di congiura che, congelando le elezioni anticipate e blindandone le prossime, porterebbe a morte consensuale Idv e Lega.
A dare ragione alla lettura politica di Di Pietro provvedono le dichiarazioni di Guglielmo Vaccaro (deputato PD) apparse sul sito di "TrecentoSessanta" (l'Associazione di Enrico Letta). “Di Pietro ormai scantona - sostiene Vaccaro -. Ha capito che non ci alleeremo più con lui e, per stare sopra le possibili soglie di sbarramento di qualsivoglia legge elettorale, prova a cavalcare la piazza.
La gente però è scontenta ma sveglia e non darà credito all'Idv. Un partito che si è distinto in questa legislatura per due caratteristiche: primo, gli attacchi al Colle e alla Consulta”. E Vaccaro scrive proprio che “Con le elezioni del 2013 finiranno entrambi, finalmente e definitivamente, fuori corso”.
In pratica Vaccaro parla proprio di quelle elezioni che dovrebbero spalancare le porte al Monti bis politico, sostenuto da una grossa coalizione moderata, da cui si chiamerebbero fuori Lega e Idv. E Vendola? Il Pd Franceschini e l'Udc Cesa invitano il leader di Sinistra libertà ecologia a mettersi in riga, ad accettare la "democrazia protetta" e gradita ai poteri forti bancari.
Per certi versi Di Pietro vede in Napolitano il primo presidente d'una repubblica criptopresidenziale. Soprattutto il leader dell'Idv ha intuito che il combinato disposto della promozione di Cosentino e della bocciatura del referendum ha rafforzato l'asse Monti-Napolitano, soprattutto ha messo frecce nell'arco di quei poteri forti che da anni vorrebbero Lega e Di Pietro fuori dal Parlamento.
Sarebbe esagerazione parlare di dittatura, ma è evidente che l'Italia s'avvii verso una sorta di “democrazia protetta”.