Milan-Juventus:cose mai viste.Udinese convincente.Napoli-Inter,ennesima sconfitta nerazzurra.
Milan-Juventus 1-1.Ma è una gara falsata.
Diciamolo subito a chiare lettere.Sabato sera nel match scudetto il Milan meritava ampiamente la vittoria dopo aver dominato per 70 minuti l'avversario.Solo una svista arbitrale che non convalida il goal di Muntari del 2-0,anche se il pallone varca di quasi un metro la linea di porta impedisce che ciò accada.E inutile è paragonare ciò con la rete annullata a Matri,trattandosi lì di un errore perdonabile per questione di pochi millimetri di fuorigioco.Forse,come urla Galliani negli spogliatoi, lamentarsi tutta la settimana preventivamente porta i suoi frutti,eccome.
Milan e Juventus pareggiano per 1-1 e mantengono invariata la situazione in cima alla classifica della Serie A. Ma contrariamente a quanto possa far pensare un risultato di parità, a San Siro è stata sfida ricca e colpi di scena, ben giocata dai rossoneri per lunghi tratti - anche grazie al goal in apertura di Nocerino - fino al ritorno della Signora nel finale con Matri. Per giorni, o forse settimane, si discuterà però di un goal che non è stato assegnato, quello (regolare) non convalidato da Tagliavento a Muntari.
FORMAZIONI - Il Milan è praticamente quello annunciato alla vigilia, con il solo Mexes al posto di Nesta - che non ce la fa - e Antonini preferito ad un febbricitante Mesbah. Muntari parte ancora titolare a centrocampo, Emanuelson gioca da trequartista a supporto di Pato e Robinho.
Sponda Juventus i dubbi erano tutti davanti, con quattro punte a giocarsi due maglie. A spuntarla sono, un po' a sorpresa, i 'meno titolari': Borriello e Quagliarella guidano l'attacco bianconero. A sinistra altra novità, con Estigarribia che soffia il posto a Pepe.
PARTITA - I ritmi sono da subito alti, le due squadre scaricano in campo tutta la tensione accumulata in giorni carichi di attesa. C'è tanta foga, e di conseguenza anche poca precisione. E' un avvio in cui la Signora si trova più a proprio agio rispetto al Milan, pur senza procurare grandi grattacapi alla difesa rossonera. D'altronde gli uomini di Conte sono abituati a viaggiare a certe velocità.
La fase di studio, però, termina presto, al quarto d'ora, quando - come spesso accade nei big match - è un episodio a sbloccare la contesa. Bonucci prima perde palla e poi devia alle spalle di Buffon la conclusione di Nocerino, che trova il suo ottavo centro in campionato e fa esplodere San Siro. Da lì in poi, fino all'intervallo, sarà un monologo rossonero.
La truppa di Allegri corre come accaduto in poche altre volte nella sua gestione, arrivando a mettere in difficoltà anche una Juve che del dinamismo aveva fatto la propria arma principale. Alla corsa, però, i rossoneri riescono ad abbinare anche,a differenza della Juve,una notevole qualità, tradotta in nuove minacce per la porta di Buffon.
La più eclatante con Muntari, che sugli sviluppi di un calcio d'angolo raccoglie una respinta miracolosa del numero uno avversario e ribadisce in rete: la palla oltre passa nettamente la linea, ma nè Tagliavento nè l'assistente vedono un goal piuttosto chiaro anche ad occhio nudo.Davvero incredibile perchè la rete non venga data. Si va al riposo così, con un Milan avanti ma infuriato.
Anche la ripresa - che vede El Shaarawy in campo al posto di uno spento Pato - si apre con i nervi tesi, ma stavolta è la Juventus a recriminare: Mexes decide di porre fine ad un duello con Borriello colpendolo con un gancio che nessuno della quaterna arbitrale coglie in diretta. La Signora è più intraprendente, ma le occasioni bianconere latitano.
El Shaarawy regala ulteriore velocità ad attacco già pimpante con Robinho ed Emanuelson, con i quali dialoga alla grande. I contropiedi dei rossoneri arrivano ad impensierire la retroguardia della Juve a più riprese, costringendo sia Chiellini che Barzagli a fare gli straordinari. L'occasione migliore, però, capita a Quagliarella, che a botta sicura non riesce a infilare un superlativo Abbiati.
E' l'avvisaglia che qualcosa sta cambiando, nella partita. Il Milan dopo aver macinato chilometri si ritrova a corto d'ossigeno e fatica a coprire il campo come fatto sin dal primo minuto, la Signora trova coraggio con lo scorrere delle lancette e alza gradualmente il proprio baricentro.
E' in questo scenario che arriva, all'83', il goal del pareggio di Alessandro Matri, entrato da pochi minuti al posto di Quagliarella e già fermato (in posizione regolare) a tu per tu con Abbiati: perfetto l'inserimento del centravanti sul traversone teso di Pepe per il pari bianconero. E' il guizzo che fissa il punteggio sull'1-1, spezza definitamente il fiato al Milan - nonostante il rosso a Vidal - e cristallizza la situazione in vetta alla classifica,Milan primo e Juventus seconda in attesa della gara con il Bologna.
Udinese non si ferma.Sempre terza.
L’Udinese espugna il Dall’Ara battendo per 3-1 il Bologna dopo una partita piuttosto combattuta. La gara, molto equilibrata, è sbloccata nel finire di primo tempo da un episodio. L’arbitro Mazzoleni concede un rigore dubbio ai friulani al 38’ e Di Natale non sbaglia.Nel secondo tempo per la squadra di Guidolin vanno in goal anche Basta e Floro Flores, e per gli emiliani non è sufficiente la rete di Koné. Con questo successo l’Udinese si conferma al terzo posto in classifica in coabitazione con la Lazio, e si porta a -6 dalla vetta della classifica.
FORMAZIONI – Pioli schiera davanti a Gillet una linea a tre con Raggi, Portanova e Antonsson. Centrocampo con Perez e Mudingayi centrali e Pulzetti e Morleo sulle corsie esterne. In avanti Taider e e Ramirez agiscono alle spalle dell’unica punta Marco Di Vaio.Guidolin presenta la difesa tipo, con Benatia, Danilo e Domizzi che agiscono davanti al portiere Handanovic. A centrocampo, assente Isla per infortunio, giocano Basta, Fernandes, Pazienza, Asamoah e Armero. In avanti, alle spalle di bomber Di Natale, giostra il talentuoso Fabbrini.
PARTITA – Parte subito forte il Bologna, che pressa gli avversari e li aggredisce nella loro metà campo. L’Udinese è però ben messa in campo e chiude bene gli spazi. Al 12’ però i friulani rischiano grosso: su tiro-cross di Morleo la palla arriva a Di Vaio, Handanovic esce a valanga e gli chiude lo specchio. Sullo slancio c’è un duro scontro fra i due, con il portiere che ha la peggio.Al 21’ ci prova dalla lunga distanza Armero, con il pallone che sorvola la traversa. Al 37’ c’è un fallo di Perez su Di Natale, lanciato in contropiede, e l’arbitro Mazzoleni decreta il calcio di rigore su indicazione dell’assistente. Di Natale batte forte centralmente e i friulani si portano in vantaggio. Il primo tempo si chiude così sull’1-0 per gli ospiti, con gli animi surriscaldati per il rigore discusso.Nell’intervallo Di Vaio sceglie di cambiare: fuori un trequartista, Taider, entra in campo Acquafresca. Il cambio non sortisce però gli effetti sperati. Morleo al 56’ si fa rubar palla da Basta che penetra in area dalla destra e di precisione mette in rete alle spalle di Gillet.Al 64’ l’Udinese arriva al tiro con Di Natale, ma la conclusione del capocannoniere del campionato è ribattuta da Raggi. Quattro minuti dopo va alla girata al volo Acquafresca. Il suo tiro è però effettuato in scarsa coordinazione e si spegne sul fondo. Finisce anche la partita di Di Natale, al rientro dall’infortunio. Il numero 10 dà spazio a Floro Flores.Nel finale il Bologna riapre il discorso: Konè, appena entrato al posto di Pulzetti, sfrutta un assist di testa di Di Vaio per battere sotto misura Handanovic all'81'. Neanche il tempo di esultare che l'Udinese chiude la gara con una spettacolare girata volante del neoentrato Floro Flores all'84', su assit preciso di Basta. Esordio in A per Belfodil, che subentra a Perez nel finale. Floro Flores impegna ancora Gillet, poi non c'è più tempo per le emozioni: al Dall'Ara finisce 3-1 per gli ospiti.
L'Inter battuta anche dal Napoli.Ranieri ha leore contate.
Successo per il Napoli, che batte 1-0 l'Inter grazie ad un guizzo di Lavezzi al 59' e scavalca la Roma al quinto posto. Nerazzurri in crisi nerissima, e adesso la panchina di Ranieri sembra appesa ad un filo.
FORMAZIONI - Il Napoli opta per un 3-4-2-1, con Lavezzi e Dzemaili a sostegno di Cavani. Nessuna novità, invece, in difesa e a centrocampo, dove Zuniga viene preferito ancora una volta a Dossena. L'Inter di Ranieri sceglie il 4-3-1-2 con Sneijder a supporto di Milito e Forlan. In difesa c'è la novità Faraoni al posto di Chivu, il trio di centrocampo è formato da Stankovic,Cambiasso e Zanetti.
PARTITA - Il Napoli cerca di fare la partita fin dai primi minuti, sviluppando il suo tipico gioco . L'Inter si chiude dietro e prova a ripartire. I partenopei si rendono pericolosi soprattutto con le incursioni di Maggio e Lavezzi, entrambi difficili da controllare per la difesa neroazzurra. Al 24' Dzemaili sfiora il gol con una conclusione dal limite ma Julio Cesar è bravo a mandare in angolo. Qualche minuto dopo altra occasione importante con Cavani, il suo colpo di testa finisce alto di poco.
L'Inter sembra in balia,incapace di qualsiasi reazione le due punte sembrano troppe isolate dal resto della squadra e la palla circola troppo lentamente. La squadra di Ranieri riesce a creare solo un'occasione degno di nota, al 43' quando la punizione di Sneijder finisce a lato di poco. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, si spera di vedere uno spettacolo migliore nella ripresa.
Ranieri prova a cambiare un po' le cose e mette in campo Pazzini e Cordoba al posto di Sneijder e Forlan. Arriva, dunque, l'ennesima bocciatura per l'olandese. Ma la situazione non muta, il Napoli continua a fare la gara mentre l'Inter sembra sulle gambe, incapace di creare pericoli alla retroguardia partenopea.I partenopei stanno fisicamente meglio, il loro ritmo è decisamente superiore a quello dei neroazzuri.
Al 59' arriva il gol del vantaggio del Napoli: brutta palla persa di Milito in mezzo al campo, Dzemaili recupera e serve Lavezzi, l'attaccante argentino con una conclusione a giro batte Julio Cesar. A questo punto la gara sembra segnata, l'Inter subisce il colpo e rischia di subire il gol del raddoppio, prima Cavani e poi Dzemaili, infatti, sfiorano il 2-0. La partita, però, subisce un ulteriore svolta a dieci minuti dalla fine, il Napoli resta in 10 per l'espulsione di Aronica e l'Inter torna a nutrire speranze di pareggio.
A tre minuti dalla fine Pazzini ha una clamorosa occassione per impattare la partita ma tutto solo in area colpisce male di testa, mandando a lato. I neroazzurri creano più negli ultimi cinque minuti che nel resto della gara ma non serve a niente,anche se al 92' ci sarebbero gli estremi per un calcio di rigore a favore del'Inter,per uno sciagurato intervento in area di Zuniga su Pazzini,mal'arbitro non vede, finisce 1-0. Ennesima sconfitta per l'Inter, per il Napoli tre punti importanti anche se Lazio e Udinese davanti volano e sembrano le vere candidate a giocarsi il terzo posto.