Schiacciasassi Milan.Juve cuore e sudore.Miracolo al Barbera.Scritto da:Nicola Giordano

09.01.2012 22:36

E' un Milan schiacciasassi.

Il Milan imbattuto da 11 giornate, esce indenne da Bergamo, portando a casa una vittoria pesantissima alla vigilia della settimana che precede il derby. Atalanta sconfitta a domicilio per 2-0, grazie a una rete per tempo.Sul risultato finale, pesa in avvio di gara, il rigore concesso da Rizzoli che spiana la strada ai rossoneri.Rigore che c'è,anche se non limpidissimo. Ibra dal dischetto non sbaglia: grazia inattesa in casa di un’Atalanta ancora imbattuta. Nella ripresa dopo un palo di Denis, che replica a Pato, c’è solo il Milan. Nel finale raddoppia Boateng, dopo una magia di “Ibracadabra”. Rossoneri che restano al comando della classifica a braccetto con la Juve.
FORMAZIONI – Nell’Atalanta assenti solo Brighi e Capelli. Rosa al completo per il tecnico Colantuono che conferma Ferri in difesa e Marilungo in avanti. Rispetto all’ultima gara dell’anno, l’argentino Schelotto riprende il suo posto da titolare sulla destra. A centrocampo, invece, la spunta Carmona su Bonaventura con Padoin spostato a sinistra. In avanti il “Tanque” Denis.Tanti gli indisponibili in casa Milan. Out Seedorf, Abate, Flamini e Aquilani, con Ambrosini squalificato. Ancora fuori Gattuso per un attacco febbrile. In difesa Nesta si accomoda in panchina al suo posto Mexes accanto a Thiago Silva; sulle corsie esterne, a destra Bonera, a sinistra Zambrotta. Centrocampo inedito con Boateng come mezzala al fianco di Van Bommel e Nocerino. Sulla trequarti Emanuelson alle spalle di Ibra e Pato, preferito a Robinho.
PARTITA – Sold out allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia”. Dal caldo di Dubai al clima temperato di Bergamo, per il Milan stavolta non c’è la temuta escursione termica prevista alla vigilia d’Allegri. Anzi.Il primo tempo va in “ghiaccio” a vantaggio dei rossoneri senza troppi problemi. Ibra sul dischetto è uno schiacciasassi: 12esimo goal stagionale e testa marcatori agguantata.
L’Atalanta che aveva cominciato la gara con grande aggressività non riesce a reagire. Non basta l’ottima disposizione tattica degli uomini di Colantuono con Carmona e Cigarini che riescono a imbrigliare la mediana rossonera. Il primo tempo si chiude con i nerazzurri sotto di un goal, nonostante le occasioni migliori siano capitate proprio ai padroni di casa.
La ripresa comincia con il botto. L’Atalanta entra in campo decisa a riportare in equilibrio la gara. Prima Pato colpisce subito un palo, poi, un minuto più tardi, è Cigarini a scaldare le mani ad Abbiati. Ma l’occasione migliore è nei piedi di Denis che imita il brasiliano colpendo un palo in mischia con l’estremo difensore rossonero battuto.I padroni di casa, grazie all’ingresso in campo di Tiribocchi, ad aggiungere più peso e centimetri all’attacco nerazzurro, corrono di più, saltando spesso il centrocampo rossonero con rapide ripartenze.Il Milan contiene come può. Allegri, cosi, decide di mandare in campo Robinho, al posto di  Pato, nel tentativo di imprimere velocità e fluidità alla manovra. Il brasiliano riesce a pressare e ad allungare la squadra. La scelta è quella vincente, perché nel periodo migliore dell’Atalanta esce alla distanza il carattere della grande squadra. E nell’ultimo quarto d’ora i rossoneri chiudono la gara.
Alla mezzora ci prova Ibra dalla distanza, ma senza fortuna. Tre minuti più tardi, sempre lo svedese, è stoppato in area da Manfredini, lanciato verso il raddoppio. Il goal è solo rimandato. Ci pensa Boateng nel finale a chiudere l’incontro, dopo una magia di Ibra, che stoppa al volo, cerca il fondo e poi saltato Manfredini, mette al centro una palla d’oro per il ghanese. Il Milan potrebbe concedere il tris con il solito Ibra, ma Consigli, gli nega la gioia della doppietta personale.Tre punti fondamentali per i rossoneri che continuano la corsa in testa alla classifica.Una vittoria che lastrica la via verso lo Scudetto. Per l’Atalanta nulla da eccepire,il Milan è superiore e l'ha dimostrato,i bergamaschi hanno fatto la loro gara di carattere.Ma inutilmente.

La Juve con il cuore batte il Lecce.

Alla ripresa del campionato dopo la sosta natalizia, la Juventus batte un buon Lecce con una prestazione non brillantissima. Il goal decisivo è stato segnato al 27' del primo tempo da Matri, che ha sostituito a gara in corso Quagliarella (per lui probabile frattura dello zigomo). Il Lecce ci prova con coraggio, ma la difesa della Juventus, che nella ripresa si limita a gestire il risultato, regge, seppur con qualche affanno. Grazie a questa preziosa vittoria la Juventus mantiene insieme al Milan la testa della classifica.
FORMAZIONI – Il Lecce ripropone  la difesa a tre con Oddo, Tomovic ed Esposito davanti al portiere Benassi, un centrocampo a cinque con Cuadrado a destra e il rientrante Mesbah a sinistra, e con Strasser Obodo e Giacomazzi interni. In avanti Cosmi ha scelto la qualità e la velocità di Muriel e Di Michele per cercare di mettere in difficoltà la difesa della Juve.
Nella Juventus Quagliarella vince il ballottaggio con Matri e viene schierato al centro dell'attacco con Pepe a destra e il rientrante Vucinic a sinistra. In difesa, davanti a Buffon, confermati i soliti quattro: Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci e Chiellini; mentre a centrocampo nessun dubbio, in campo il trio delle meraviglie Vidal–Pirlo–Marchisio.
PARTITA – La prima metà del primo tempo è abbastanza equilibrata, con la Juve che prova a fare la partita ma con il Lecce che risponde colpo su colpo. Al 4' un destro di Pepe dai 20 metri viene parato da Benassi; tre minuti dopo Giacomazzi da posizione molto ravvicinata ha una buona occasione a volo su cross di Oddo, Buffon respinge d'istinto. Il Lecce perde Strasser, infortunato dalla caviglia, e Cosmi è costretto a mettere in campo l'ex Olivera.Dopo un paio di opportunità per la Juventus con Quagliarella e Marchisio, e altrettante chances per il Lecce con Muriel e Di Michele, Quagliarella si fa male allo zigomo (probabile frattura) ed entra Matri, il quale si mette subito in luce al 25' partendo sulla sinistra, lanciato molto bene da Vucinic, e provando il tiro che però risulta debole e centrale. Nemmeno due minuti e Matri questa volta va in goal, portando in vantaggio la Juventus: il bomber approfitta di una pessima respinta di Benassi dopo una conclusione potente ma centrale di Vucinic, e mette in rete di testa da meno di un metro.Dopo il vantaggio la Juve prende sicurezza e gestisce il campo e il pallone, facendosi viva dalle parti di Benassi con Pepe e Vucinic, anche se nel finale il Lecce ci prova orgogliosamente: al 42', su corner del Lecce, Olivera per un soffio non riesce ad impattare di testa da dentro l'area di rigore; al 46' Di Michele prova un tiro improvviso da fuori area, Buffon sembra un po' sorpreso ma riesce a respingere in qualche modo tuffandosi sulla sua destra.La Juventus ha subito una grande occasione per raddoppiare all'inizio della ripresa: Marchisio fugge in contropiede sulla sinistra, effettua un cross al centro ma Esposito anticipa di un soffio Vidal, che stava per intervenire sotto misura. Poi il Lecce prova a reagire cercando di impadronirsi dell'iniziativa e mettendo la Juventus nella propria metacampo. Al 58' c'è un'azione molto lunga e insistita da parte di Cuadrado, Di Michele, poi ancora Muriel,  che sbagliano a concludere a rete ma mettono comunque i brividi alla difesa della Juve, che con un certo affanno riesce a salvarsi. Dopo una ventina di minuti di sofferenza per la Juventus, la partita si spegne progressivamente, con la Juve che preferisce gestire il risultato anziché cercare il raddoppio. Al 65' una punizione dal limite di Oddo, calciata bene, finisce con palla di poco alta. Al 73' Cosmi prova a ravvivare la sua squadra mettendo in campo l'ex Pasquato al posto di uno stanco Di Michele.Il Lecce si allunga pericolosamente, e al 78' la Juve riesce a trovare uno spazio sulla destra con Matri, che però sbaglia il cross per Vucinic e consente la comoda uscita di Benassi. Tre minuti dopo un gran destro radente di Vucinic dal limite viene deviato in corner da Benassi. Cosmi prova la carta Corvia al posto di Obodo negli ultimi 10'; e all'83' il Lecce ha un'occasione clamorosa con Pasquato, che calcia a volo da ottima posizione su cross di Mesbah, ma la palla termina fuori.Negli ultimi 5' Conte fa entrare De Ceglie per Pepe e si mette con la difesa a cinque. Al 89' Matri servito da Vucinic prova il sinistro sotto la traversa ma Benassi devia in angolo. Al 90' Cuadrado ci prova dal limite dopo una lunga sgroppata sulla sinistra, ma Buffon blocca senza problemi. Un attimo dopo, su ribaltamento di fronte, Matri lanciato in contropiede va al tiro, deviato in angolo dopo un grande recupero di Tomovic. Il finale è incandescente con le due squadre molto stanche, ma non succede altro di rilevante e la Juventus riesce a portare a casa i tre punti coi denti,strana sofferenza contro l'ultima in classifica
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Il Napoli vince a Palermo.1-3

FORMAZIONI - Mutti non perde tempo, Ilicic non c'è e nemmeno Pinilla e Hernandez ed il tecnico rosanero lancia dall'inizio il nuovo acquisto Vazquez. Al centro della difesa ci sono Silvestre e Cetto, con Munoz che agirà da terzino, mentre Migliaccio compone i tre di centrocampo con Della Rocca e Barreto. In avanti, con Miccoli, spazio a Budan. Mazzari dovrà ancora fare a meno di Lavezzi, c'è sempre Pandev con Hamsik alle spalle di Cavani. Dossena vince il ballottaggio con Zuniga sulla sinistra.
PARTITA - Parte forte il Palermo. Carambola sulla trequarti del Napoli, la palla arriva a Budan, che dopo due minuti riscalda i guantoni di De Sanctis con un tiro a incrociare tuttavia non molto angolato. Il match inizia su buoni ritmi, il Palermo è aggressivo e prova subito a schiacciare dietro il Napoli. Gli azzurri si vedono dalle parti di Benussi al 7' con Gargano, che si libera in area, calcia, ma è bravo Benussi a bloccare a terra. Il Napoli si scuote e in due minuti Cavani ci prova due volte di testa, la prima alta sopra la traversa, la seconda deviata in angolo da un attento Benussi. Al quarto d'ora ancora Cavani, sempre di testa, non riusce a sfruttare al meglio un ghiottissimo cross dalla sinistra di Hamsik.Il Palermo però non sta a guardare, Vazquez è già molto attivo e proprio da un suo cross Budan non riesce a impattare il pallone per questione di centimetri. Nella stessa azione ci prova Miccoli, ma il suo tiro termine debolmente a lato. Le due squadre si affrontano comunque a viso aperto, sfruttando spesso le fasce e le incursioni dei centrocampisti. Al 23' super occasione per il Palermo. Tutto nasce da una grande giocata di Budan sulla trequarti, che salta Cannavaro, accellera e serve sul filo del fuorigioco Vazquez, l'argentino si fa forse prendere dall'emozione e sparacchia alto da posizione invitantissima. I ritmi sono altissimi, sul ribaltamento di fronte ci prova Gargano con una gran botta da fuori, palla di poco a lato.Alla mezz'ora altra grande occasione per Miccoli, che testimonia, come Cavani in precedenza, che stasera non è la serata dei colpi di testa incornando malissimo su ottimo cross dalla sinistra di Balzaretti. Goal sbagliato, goal subito. Pochi minuti dopo Cavani imbecca d'esterno Gargano sulla destra, l'uruguayano entra in area e crossa per Pandev che si gira eludendo l'intervento di Munoz e deposita il pallone alle spalle di Benussi. Uno a zero Napoli, Miccoli ha subito due tentativi per farsi perdonare, ma in entrambi i casi non riesce a centrare lo specchio della porta. Il Napoli però ha troppi spazi in contropiede e ancora Pandev, servito da Inler, va vicino al punto del due a zero. Agli sgoccioli del primo tempo la pelata di Migliaccio rimette le cose a posto per il Palermo, ma il guardalinee strozza in gola l'urlo del Barbera annullando giustamente il goal per posizione irregolare dello stesso centrocampista rosanero. Sospiro di sollievo per il Napoli, che chiude la prima frazione in vantaggio.Nella ripresa, Mutti butta nella mischia Alvarez e Acquah per Vazquez, bravo ma ancor fin troppo lento, e Della Rocca. Si torna a giocare e subito Pandev prova a sorprendere Benussi, bravo ad allungarsi e bloccare in due tempi. Il Napoli ha iniziato la ripresa con grinta e dopo dieci minuti, Cavani indovina un tiro dalla distanza. Gran destro a giro dell'uruguyano dai venti metri che va a finire nell'angolo lontano della porta difesa da Benassi. Raddoppio del Napoli e goal dell'ex per il Matador, accompagnato dagli applausi convinti e di grande sportività del pubblico palermitano.Il Palermo accusa il colpo ed esce dal campo. Il palo di Pandev è il preludio al goal di Hamsik, che si inserisce e a salta Benussi mettendo dentro il goal del tre a zero. Cala il gelo al Barbera, in due minuti il Napoli ha messo la partita in ghiaccio. Il match cala comprensibilmente d'intensità, il Napoli rinuncia ad attaccare, ma il Palermo non riesce ad imbastire un'azione degna di nota. C'è anche qualche occasione per il quattro a zero per il Napoli, ma alla fine, nonostante qualche tifoso se ne sia già andato, il Palermo si consola parzialmente col goal della bandiera di Miccoli, un colpo di testa tanto bello quanto inutile. Finisce tre a uno per il Napoli, che espugna il Barbera dopo 43 anni.Risultato troppo pesante per i siciliani in virtù delle tante occasioni create.Ma giusto nel complesso.Zamparini sembra aver rovinato il suo giocattolo,che sembrava perfetto.