OraZero - Homepage > Università, la riforma passa alla Camera. Il Ministro Gelmini illustra la sua riforma tra lotta agli sprechi, a parentopoli e ai rettori a vita.
Università, la riforma passa alla Camera. Il Ministro Gelmini illustra la sua riforma tra lotta agli sprechi, a parentopoli e ai rettori a vita.
29.09.2011 23:16
LA RIFORMA SECONDO IL MINISTRO GELMINI

- il ddl afferma il principio che l’autonomia delle università deve essere coniugata con una forte responsabilità finanziaria, scientifica, didattica. Le università sono autonome ma risponderanno delle loro azioni. Se saranno gestite male riceveranno meno finanziamenti. Soldi solo in base alla qualità. Fine dei finanziamenti a pioggia;
- vengono riformati il reclutamento del personale e la governance delle università secondo criteri meritocratici e di trasparenza.
ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA UNIVERSITARIO
(entro sei mesi dall’approvazione della legge le università dovranno approvare statuti con queste caratteristiche)
- Adozione di un codice etico
Come è: non ci sono regole per garantire traspare
nza nelle assunzioni e nell’amministrazione;
Come sarà: ci sarà un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti di interessi legati a parentele. Alle università che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti del Ministero.
- Limite massimo complessivo di 6 anni al mandato dei rettori, inclusi quelli già trascorsi prima della riforma.
Come è: ogni università decide il numero dei mandati;
Come sarà: un rettore potrà rimanere in carica un solo mandato, per un massimo di sei anni.
- Distinzione netta di funzioni tra Senato e Consiglio d’Amministrazione: il primo organo accademico, il secondo di alta amministrazione e programmazione.
Come è: attualmente vi è una confusione e ambiguità di com
petenze tra i due organi che non aiuta l’assunzione di responsabilità nelle scelte;
Come sarà: il Senato avanzerà proposte di carattere scientifico, ma sarà il CdA ad avere la responsabilità chiara delle assunzioni e delle spese, anche delle sedi distaccate.
Il CdA non sarà elettivo ma fortemente responsabilizzato e competente, con il 40% di membri esterni. Il presidente del CdA potrà essere esterno.
- Presenza qualificata degli studenti negli organi di governo.
- Introduzione di un direttore generale al posto del dire
ttore amministrativo.
Come è: oggi il direttore amministrativo è spesso un esecutore con ruoli puramente amministrativi;
Come sarà: il direttore generale avrà compiti di grande responsabilità e dovrà rispondere delle sue scelte, come un vero e proprio manager dell’ateneo.
- Nucleo di valutazione d’ateneo a maggioranza esterna.
Come è: molti nuclei di valutazione sono oggi in maggioranza composti da docenti interni;
Come sarà: il nucleo di valutazione dovrà avere una maggiore presenza di membri esterni per garantire una valutazione oggettiva e imparziale.
Gli studenti valuteranno i professori
Gli studenti valuteranno i professori e questa valutazione sarà determinante per l’attribuzione dei fondi alle università da parte del Ministero.
- Possibilità per gli atenei di fondersi tra loro o aggregarsi su base federativa per evitare duplicazioni e costi inutili.
Come è: oggi università vicine non possono unirsi per razionalizzare e contenere i costi;
Come sarà: ci sarà la possibilità di unire o federare università vicine, anche in relazione a singoli settori di attività, di norma in ambito regionale, per abbattere costi e aumentare la qualità di didattica e ricerca.
- Riduzione dei settori scientifico-disciplinari, dagli a
ttuali 370 alla metà (consistenza minima di 50 ordinari per settore).
Come è: ogni professore è oggi rigidamente inserito in settori scientifico-disciplinari spesso molto piccoli, anche con solo 2 o 3 docenti;
Come sarà: saranno ridotti per evitare che si formino micro-settori che danneggiano la circolazione delle idee e danno troppo potere a cordate ristrette.
RIORGANIZZAZIONE INTERNA DEGLI ATENEI
Riduzione molto forte delle facoltà che potranno essere al massimo
12 per ateneo. Questo per evitare la moltiplicazione di facoltà inutili o non richieste dal mondo del lavoro.
Reclutamento di giovani studiosi
- Il ddl introduce l’abilitazione nazionale come condizione per l’accesso all’associazione e all’ordinariato. L’abilitazione è attribuita da una commissione nazionale sulla base di specifici parametri di qualità. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università, cui potranno accedere solo gli abilitati.
VALUTAZIONE DEGLI ATENEI
- Le risorse saranno trasferite dal ministero in base alla qualità della ricerca e della didattica. Fine della distribuzione dei fondi a pioggia.
1. Obbligo di accreditamento, quindi di verifica da parte del ministero, di tutti i corsi di laurea e di tutte le sedi distaccate per evitare che si creino insegnamenti e strutture non necessarie.
2. valutazione dell’efficienza dei risultati conseguiti da parte dell’Anvur.
- I docenti avranno l’obbligo di certificare la loro presenza a lezione. Questo per evitare che si riproponga senza una soluzione il problema delle assenze dei professori negli aten
ei. Viene per la prima volta stabilito inoltre un riferimento uniforme per l’impegno dei professori a tempo pieno per il complesso delle attività didattiche, di ricerca e di gestione, fissato in 1500 ore annue di cui almeno 350 destinate ad attività di docenza e servizio per gli studenti.
SCATTI STIPENDIALI SOLO AI PROF MIGLIORI
Come sarà: si rafforzano le misure annunciate nel DM 180 in tema di valutazione dell’attività di ricerca dei docenti. In caso di valutazione negativa si perde lo scatto di stipendio e non si può partecipare come commissari ai concorsi.
DIRITTO ALLO STUDIO E AGLI STUDENTI MERITEVOLI
Delega al governo per riformare organicamente la legge 390/1991, in accordo con le Regioni. Obiettivo: spostare il sostegno direttamente agli studenti per favorire accesso agli studi universitari e mobilità.
Inoltre sarà costituito un fondo nazionale per il merito al fine di erogare borse di merito e di gestire su base uniforme, con tassi bassissimi, i prestiti d’onore.
MOBILITA' DI PERSONALE
Sarà favorita la mobilità all’interno degli atenei, perché un sistema senza mobilità interna non è un sistema moderno e dinamico. Possibilità per chi lavora in università di prendere 5 anni di aspettativa per andare nel privato senza perdere il posto.