Classe e Forza pura.

Ruud Gullit nasce ad Amsterdam, 1º settembre 1962 Pallone d'oro 1987 quando indossava la maglia del Milan, fu campione d'Europa 1988 con la Nazionale olandese.
Nel Milan e nella Nazionale olandese ha formato una coppia di centrocampo con Frank Rijkaard. I due costituirono, insieme con il centravanti Marco van Basten, il trio olandese che condusse il club rossonero ad una lunga serie di vittorie internazionali a cavallo tra gli anni ottanta e novanta. Ha giocato anche nel Feyenoord, nel PSV Eindhoven, nella Sampdoria e nel Chelsea.
Dotato di una straordinaria potenza atletica e di un'ottima tecnica individuale, inizia la carriera nel ruolo di libero avanzando col passare degli anni il suo raggio d'azione fino a diventare un centrocampista avanzato che si adattava a giocare sia da trequartista che da seconda punta, non disdegnando infine il ruolo di attaccante puro.
Dà i primi calci nei dilettanti olandesi dei Meer Boys (1973-1975) e successivamente del Dws (1975-1979), esordendo nei professionisti con l'Haarlem nella stagione 1979-1980, dove rimane tre stagioni (91 presenze e 30 gol) prima di passare al Feyenoord con cui dal 1982 al 1985 disputa altre tre stagioni collezionando 85 presenze e 30 gol nella Eredivisie olandese, vincendo uno scudetto e una Coppa d'Olanda nel 1984.
PSV Eindhoven
Approda al PSV Eindhoven nel 1985-1986, in due stagioni si impone alla scena internazionale con 68 partite e 48 gol in campionato, vincendo due scudetti e entrando a far parte della Nazionale olandese. Nel 1986, disputa proprio con la squadra di Eindhoven il "Trofeo Gamper" a Barcellona, in cui partecipa pure il Milan allora appena acquistato da Silvio Berlusconi.
Milan
Viene acquistato dal Milan nell'estate 1987, per la cifra, all'epoca record per la squadra rossonera, di 13,5 miliardi di lire diventando subito la stella della squadra allenata da Arrigo Sacchi, orfana dell'altro neo-acquisto olandese Marco van Basten, infortunato per quasi tutta la stagione.
La sua prima partita ufficiale con il Milan è datata 23 agosto 1987, a San Siro per il Primo turno di Coppa Italia in cui il Milan superò il Bari per 5-0; Gullit segnò il gol del 4-0 al 57'. In seguito collezionerà 30 presenze e 9 gol nella sua prima stagione in rossonero, guidando i rossoneri allo scudetto numero undici dopo una rimonta sul Napoli di Diego Armando Maradona. Nello stesso anno vince il Pallone d'oro come miglior giocatore d'Europa, per le sue prestazioni col PSV Eindhoven e successivamente col Milan, classificandosi al primo posto con 106 punti e precedendo rispettivamente il portoghese Paulo Futre dell'Atletico Madrid (91 punti) ed Emilio Butragueño del Real Madrid (61 punti). Nell'edizione successiva del 1988 si è classificato secondo con 88 punti dietro al connazionale Marco van Basten (primo con 129 punti), e settimo nell'edizione del 1989 con 16 punti. Ha dedicato la vittoria del Pallone d'oro al leader sudafricano della lotta anti-apartheid Nelson Mandela.

Il 24 maggio 1989 segna una doppietta nella finale di Coppa dei Campioni 1988-1989, giocata al Camp Nou di Barcellona fra Milan e Steaua Bucarest (4-0 per i rossoneri).
Giocherà altre sei stagioni in rossonero, costellate da numerosi successi ma anche qualche infortunio grave come nella stagione 1989-1990, quando resterà fuori quasi tutta la stagione per un problema al ginocchio.
Passa dai trionfi della squadra di Sacchi, con cui colleziona due Coppe dei Campioni consecutive (1988-1989 e 1989-1990), due Coppe Intercontinentali (1989-1990 e 1990-1991), due Supercoppe Europee (1989-1990 e 1990-1991) ed una Supercoppa italiana (1988-1989), a quelli del nuovo corso di Fabio Capello, approdato sulla panchina rossonera nel 1991-1992. Gullit vincerà i primi due scudetti rossoneri sotto la gestione del mister friulano (1991-1992 e 1992-1993) oltre ad una Supercoppa italiana (1992), prima di passare alla Sampdoria nel 1993-1994[7]. Anche coi blucerchiati si impone come uomo-squadra: segna 15 gol in 31 partite (di cui uno, decisivo, proprio contro il Milan, porta i doriani al terzo posto in Serie A e alla vittoria in Coppa Italia. Torna al Milan la stagione successiva (1994-1995), in tempo per vincere un'altra Supercoppa italiana, contro la Sampdoria, ai calci di rigore.
Il rapporto con l'allenatore Capello però è oramai logoro e Gullit fa in tempo a racimolare appena 8 presenze e 3 gol in rossonero, prima di ritornare a titolo definitivo e gratuito alla Sampdoria nel novembre 1994 in cambio del prestito al Milan di Alessandro Melli.
Con il Milan ha giocato 171 partite in 7 stagioni (125 in campionato), coronate da 56 gol così distribuiti: 38 in Serie A, 10 in Coppa Italia, 6 in Coppa dei Campioni, una in Coppa UEFA ed una nella Supercoppa italiana. La sua ultima gara con il Milan è datata 30 ottobre 1994, in Juventus-Milan (1-0), valevole per l'8ª giornata di campionato.
A fine stagione avrà collezionato 22 presenze e 9 gol con la Sampdoria. Nel frattempo rinuncia a partecipare ai mondiali di calcio di USA '94 con la sua nazionale, da cui poco tempo dopo annuncia il ritiro.
Chelsea
Dopo l'esperienza italiana si trasferisce in Inghilterra al Chelsea di Londra, nello stesso tempo arretra il suo raggio d'azione, giocando da difensore centrale (ruolo che ricopriva ad inizio carriera). Dopo una prima stagione da giocatore, nel 1996-1997 sostituisce Glenn Hoddle sulla panchina dei londinesi assumendo la doppia carica di allenatore-giocatore e portando i blues alla conquista della FA Cup, diventando il più giovane allenatore a conquistare questo trofeo.

Nazionale
Ha esordito con la Nazionale maggiore olandese nel 1985 collezionando 66 partite e 17 gol. Ha disputato in maglia oranje l'Europeo giocato in Germania nel 1988 (vinto in finale contro l'URSS per 2-0 con una sua marcatura di testa su cross di Marco van Basten che sblocca il risultato), la Coppa del Mondo giocata in Italia nel 1990 e l'Europeo disputato in Svezia nel 1992. Ha lasciato gli oranje nell'agosto del 1994.
Allenatore
Dopo il primo anno fra panchina e campo al Chelsea, Gullit viene esonerato la stagione successiva (1997-1998) e sostituito da Gianluca Vialli, annata in cui gioca solamente 6 partite prima di appendere definitivamente le scarpette al chiodo, all'età di 36 anni, e dedicarsi completamente alla carriera di allenatore.
Decide quindi di accettare la proposta di un'altra squadra inglese, il Newcastle United, con cui inizia la stagione 1998-1999. Al primo anno arriva in finale di FA Cup. Il secondo anno comincia malissimo, collezionando un solo punto nelle prime 5 gare di campionato, decide quindi di rassegnare le proprie dimissioni per lasciare il posto a Steve Clarke.
Nel 2003 viene scelto dalla federazione olandese come selezionatore per la Nazionale Under-19 olandese, fino al luglio 2004, quando affiancherà nelle vesti di co-allenatore il c.t. Dick Advocaat sulla panchina della Nazionale maggiore ai Campionati Europei giocati in Portogallo.
Dalla stagione successiva ricopre la carica di allenatore del Feyenoord, suo club da giocatore, con cui disputa la stagione 2004-2005 prima di lasciare la panchina a Erwin Koeman. L'8 novembre 2007 diventa il tecnico dei Los Angeles Galaxy.

L'11 agosto 2008, a causa di una serie di risultati poco convincenti della squadra di Los Angeles, si dimette dal ruolo di allenatore della stessa.
Il 18 gennaio 2011 viene ingaggiato dal Terek Grozny, squadra della Prem'er-Liga russa con l'obiettivo della qualificazione all'Europa League. Ma il 14 giugno, con la squadra che si trova al penultimo posto in classifica, il presidente Ramzan Kadyrov lo esonera dopo la sconfitta subita dalla sua squadra contro l'Amkar Perm.
Palmarès
ClubCompetizioni nazionali
|
Competizioni internazionaliNazionale [modifica]Individuale
|